Sardegna by bike

 In Viaggi e percorsi

Ecco un breve racconto sulla nostra avventura in bicicletta nel sud della Sardegna: abbiamo deciso di partire da Cagliari il 3 agosto per 15 giorni, con un itinerario abbozzato che abbiamo poi definito di giorno in giorno.

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1° giorno: Dopo aver spedito le bici ed i bagagli con Bartolini, abbiamo viaggiato leggeri in aereo direttamente da Bergamo con l’idea di recuperare e montare le biciclette e partire direttamente per Pula.

Trovare il magazzino non è stato un problema, il problema è stato: dove lasciamo l’imballaggio per rispedire le bici una volta concluso il giro?? purtroppo Bartolini non fa deposito, e dunque?? Pieghiamo e lasciamo i cartoni sotto un albero sperando di ritrovarli al ritorno e partiamo prendendo la strada più breve per Pula cioè la SS195 che sconsiglio vivamente di fare in bici: strada a scorrimento veloce con 4 corsie…. Nonostante costeggi lagune popolate da fenicotteri, il traffico è intenso e noi pedaliamo proprio nel primo pomeriggio sotto un sol leone… non proprio la partenza ideale! Ma dopo 47 km e solo162 m di dislivello, passata Pula, raggiungiamo un campeggio in riva al mare. Possiamo piazzare la tenda, fare un tuffo, rilassarci e goderci l’ottimo cibo sardo!

2° giorno: partenza all’alba lungo una strada secondaria che passa davanti al lungomare in direzione Teulada. Paesaggio splendido e rilassante fino a riprendere la SS195 che purtroppo è l’unica strada che porta verso Chia.. ma appena passato lo svincolo per Teulada, il traffico si placa e possiamo goderci un viaggio tranquillo sulla SP71 lungomare con scorci magnifici, passando da una caletta all’altra…

decidiamo di fermarci nell’ unico campeggio di P.ta Teulada dopo 40,2 km e 444 m di dislivello. Anche qui il bagno al mare è d’obbligo!! Notiamo che gran parte delle strade sono sterrate e più adatte a passeggiate in mountain bike.

3° giorno: Vogliamo arrivare sull’isola di S. Antioco ed in particolare a Calasetta dove partono poi i traghetti per l’isola di S. Pietro. Lasciamo dunque la costa per riprendere la SS195 in direzione S. Anna Arresi dove svoltiamo sulla SP73 su un lungo rettilineo. Il paesaggio non è eccezionale come quello della costa ma la strada non è molto trafficata e si pedala spediti senza salite. Arrivati ad un bivio Is Solinas svoltiamo in una stradicciola secondaria che ci porta fuori dalla strada principale e dalla cartina dovrebbe portarci direttamente sul ponte che collega S. Antioco alla Sardegna. Presto scopriamo il motivo dell’assenza completa di traffico: in riva al mare c’è una sbarra e cartelli che vietano il passaggio ai non addetti ai lavori, siamo in mezzo alle saline! Ancora utilizzate. Un paesaggio strano con l’acqua delle saline rosa!

Troviamo forte vento contrario fino alla città di S. Antioco dove prendiamo l’unico ponte che collega l’isola e proseguiamo fino alla nostra meta. Dopo 58,8 km e 320 m di dislivello arriviamo! Calasetta è una piccola cittadina di mare con una grossa spiaggia ed una torre di epoca spagnola.

4°giorno: Sveglia all’alba, prendiamo il primo traghetto per Carloforte con l’idea di attraversare l’isola di S.Pietro ed andare a Cala Fico dove nidificano i falchi della regina e pare sia una delle zone più suggestive dell’isola.

Dopo essere arrivati Carloforte, facciamo una breve pausa prima di proseguire. La strada è magnifica, traffico inesistente, partiamo però in salita lasciandoci una costruzione in rovina appartenente ad una miniera. Facciamo gran parte dei kilometri su un pianoro tra paesaggi lunari, montagne cavernose e massi calcarei fino a scendere di nuovo dall’altra parte dell’isola in Cala Fico dove non c’è nessuno!

C’è vento però e non ci fidiamo a farci un bagno tra gli scogli. Proseguiamo per l’unica strada verso il faro al lato opposto dell’isola per poi tornare a Carloforte, graziosa cittadina in stile genovese, dove riprendiamo il traghetto per Portovesme. L’attraversamento dell’isola sono 24,64 km con 415 m di dislivello.

Portovesme è un orribile posto in cui attraccare, con un’enorme industria proprio a ridosso del porto. Proseguiamo pochi km fino a Portoscuso decisamente più graziosa ed ospitale, dove aspettiamo che passino le ore più calde della giornata.

Proseguiamo prendendo prima la SP82 in direzione Iglesias ma appena passati Gonnesa riprendiamo la strada della costa verso Buggerru. Strada splendida, poco trafficata, con salite dolci, costanti e vista mare.

È zona di antiche miniere ormai abbandonate di cui le strutture si possono vedere soprattutto a Nebida dove c’è una passeggiata pedonale lungo il promontorio in fronte al paese che però noi non abbiamo fatto. Arrivati a Masua scendiamo fino al mare per una scorretta interpretazione dei cartelli stradali e passiamo davanti al museo dei macchinari usati nelle miniere, fino ad arrivare al mare per poi risalire. Appena dopo Masua la strada si irripidisce notevolmente con pendenze superiori al 13% per circa 1,5 km. Ci fermiamo nelle poche case di Acquaresi sfiniti dopo aver fatto solo nel pomeriggio 38,84 km e 727 m di dislivello.

5°giorno: oggi tappa breve e molto riposo prima di addentrarci nell’entroterra. Arriviamo fino a portixeddu, facciamo 19,2 km e 182 m dislivello. La strada è bella e per nulla trafficata.

6 giorno: Impegnativo! È la tappa più lunga che abbiamo fatto con 97 km percorsi e 1299 m di dislivello. Partiamo in salita facendo un lungo passo non trafficato e con salita costante verso Guspini

per poi scendere nella pianura e, con vento favorevole, pedalare fino a Salnuri. A Salnuri sbagliamo strada e pedaliamo fino a Lunamatrona

per poi fermarci a Villamar ad aspettare che le ore più calde del giorno passassero.

Da lì proseguiamo fino a Villafranca dove vorremmo fermarci ma, non trovando una sistemazione, proseguiamo fino a Mandas tra campi coltivati, greggi di pecore e capre. Qui non c’è turismo e ci capita di trovare qualcuno che torna a casa a cavallo! L’ospitalità e la gentilezza dei sardi sono però impareggiabili.

7° giorno: oggi ci addentriamo nel Genargentu, partiamo con una lunga discesa fino al lago del Flumendosa per poi risalire costeggiando il percorso del “trenino verde” che porta a Tortolì.

Passiamo Sadali, Seui fino ad arrivare a Usassai su strade per nulla trafficare, molto panoramiche e molto disabitate. Tra un piccolo paese e l’altro facilmente si fanno 10 kilometri senza ne case ne persone.

Facciamo 62,92 km e 1240 m dislivello. A Usassai non c’è apparentemente nulla ma l’ottantenne che ci ospita nel suo bed & breakfast è così ospitale e gentile che ci fa fare il tour turistico del paese con visita ai nuraghe, alla chiesa probabilmente di epoca pisana, alle sorgenti e agli abominevoli sprechi di denaro pubblico in “cattedrali nel deserto”.

8° giorno: si torna sulla costa. Dopo un saliscendi tra i paesi di Osini, Ulassai e Jerzu intraprendiamo la discesa verso Tertenia tra curve e scorci di mare

Arrivati a Tertenia scopriamo che il campeggio non si trova in paese ma a Marina di Tertenia, 13 km fuori dal paese e al di la di un monte… Con la voglia di farci un tuffo in mare e senza pensare troppo alla salita che ci aspetta, arriviamo a destinazione dopo 53,80 km e 595 m di dislivello.

9° giorno: la strada che dobbiamo percorrere oggi fortunatamente non è trafficata. Dopo la costruzione della nuova SS125 a veloce scorrimento e piena di gallerie, la vecchia strada statale è poco frequentata anche se decisamente meno panoramica e bella rispetto ai paesaggi a cui ci aveva abituato la Sardegna i giorni scorsi. Molto pedalabile e senza dislivelli di rilievo ma con dolci saliscendi la strada prosegue tranquilla. Così procediamo spediti verso Muravera. Arrivati alla cittadina, proseguiamo verso Costa Rei che ci stupisce con la sua lunghissima spiaggia e la gran concentrazione di turisti che la affolla. Totale 76,90 km e 445 m di dislivello.

Decidiamo comunque di fermarci 2 giorni a Costa Rei per goderci un po’di spiaggia e riposarci prima di percorrere l’ultimo tratto di costa.

12 giorno: partiamo con l’idea di pedalare per 30 km circa e di fermarci prima di Cagliari, dunque prendiamo la strada in direzione di Villasimius splendido saliscendi panoramico! Ma Villasimius è troppo affolla per i nostri gusti, così proseguiamo alla ricerca di un campeggio più appartato

seguendo la SP17 della costa, che continua spettacolare ma senza campeggi in vista…

Così senza tappe intermedie arriviamo fino a Marina di Capitana, frazione di Quartu S. Elena, dopo 58 km e 728 m di dislivello. Dove c’è una villa romana sprofondata in mare di cui si possono vedere i resti nella zona di Flumini

13 giorno: da Quartu S. Elena decidiamo di proseguire in piano verso la grossa spiaggia cagliaritana di Poetto, scarichi dai bagagli, per faci l’ultima giornata di mare! La strada purtroppo è una grossa arteria di Cagliari molto trafficata e per nulla amena. In compenso ai lati ha una ciclabile che la costeggia fino a Poetto dove si entra in un lungomare molto ben attrezzato con pista ciclabile e pedonale ben segnalata e molto frequentata. Andata e ritorno abbiamo fatto 20,4 km

14 giorno: Purtroppo è ora di spedire le bici e pensare al rientro… sig! Percorriamo i 29,4 km e 73m di dislivello che ci separano da Bartolini e dai cartoni che abbiamo lasciato 15 gg prima sotto una pianta. Speriamo di trovare i cartoni di imballaggio al loro posto e gli uffici aperti il 16 agosto.. fortunatamente va tutto liscio e così smontiamo bici e bagagli.

Il pomeriggio lo passiamo visitando la bella città di Cagliari e assaporandoci l’ultima parte della vacanza

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